Di Francesco Caruso - Sat, 23 Mar 2013 17:06

Una adenopatia o linfoadenopatia definisce in maniera generica una patologia, benigna o maligna, dei linfonodi. Il più delle volte una adenopatia si riscontra in presenza di una infezione localizzata, ma non di rado i linfonodi possono essere coinvolti nel corso di una patologia neoplastica.Differenziare queste due condizioni all'esame clinico è fondamentale
ed il medico si basa essenzialmente su alcune caratteristiche:
- aumento delle dimensioni dei linfonodi in relazione alla sede, al sesso, all'età ed agli antecedenti patologici del paziente
- dolenzia e dolorabilità, frequenti nei linfonodi infiammati, in contrasto con quelli cancerosi, indolenti
- consistenza elastica, teso elastica, dura, duro-lignea
- mobilità rispetto ai tessuti circostanti
- caratteristiche dei tessuti sovrastanti (eritema, edema, retrazione cutanea, etc)
Una adenopatia può essere una o multipla, in uno o più territori corporei. Una linfoadenopatia può essere accompagnata all'aumento di dimensioni di altri organi linfonodi, come il timo o la milza. I linfonodi profondi possono essere studiati con le tecniche radiologiche quali l'ecografia, la TC o la RM.
La maggior parte delle linfoadenopatie sono secondarie a patologie viciniore, più spesso infezioni, ma a volte tumori, situate nel territorio di drenaggio di quei determinati linfonodi. La disseminazione ai linfonodi regionali di un tumore primitivo rappresenta (spesso ma non sempre) la tappa intermedia tra propagazione tumorale iniziale e disseminazione a distanza. Questa testimonia l'affinità delle cellule tumorali per i vasi ed il tessuto linfatico.
Infine esistono delle linfoadenopatie primitivamente cancerose, caratterizzate dallo sviluppo di cellule tumorali direttamente nei linfonodi: è questo il caso dei linfomi.
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