Di Francesco Caruso - Wed, 20 Nov 2013 11:20

La parola tumore deriva dal latino "Tumor", letteralmente rigonfiamento o tumefazione, che veniva utilizzata in antichita insieme alle parole "dolor", "calor" e "rubor" per identificare, in realtà, i processi infiammatori secondo Celso, caratterizzati appunto da rigonfiamento, calore, rossore e dolore.La parola ha dunque origini antiche ed identifica un qualunque rigonfiamento, anche se oggi si tende a darle un significato specifico soprattutto in termini di prognosi, cioè di previsione sull'esito della malattia.
Per tumore dunque oggi si intende una neoformazione, cioè una formazione precedentemente non presente sul corpo, con una tendenza più o meno spiccata alla crescita, alla infiltrazione degli organi circostanti, alla metastatizzazione.
Un tumore puo' insorgere in qualunque organo del corpo umano, anche se ci sono organi dove è più frequente riscontrarli (polmone, colon-retto, etc) rispetto ad altri (cuore, nervi).
Un tumore rappresenta una proliferazione più o meno incontrollata di cellule, qualunque sia l'organo di partenza. Questo significa che la prima caratteristica di un tumore è quella di crescere, più o meno velocemente, quale che sia l'organo di partenza.
Questa proliferazione è dovuta ad una serie di errori che si vengono a creare nelle cellule tumorali, soprattutto errori genetici, poichè le cellule tumorali perdono la normale "capacità di autogestirsi", caratterizzata da una crescita limitata, rispettosa degli altri organi, che le cellule tumorali non hanno.
Esistono dei tumori più rispettosi di altri, alcuni diventano solo più grossi, occupando solamente spazio, altri invece infiltrano gli altri organi, invadono non solo il loro spazio, ma anche il loro "essere". Questo processo si chiama infiltrazione tumorale, ed è in generale una caratteristica dei tumori meno buoni.
Altri tumori, infine, diventano talmente poco rispettosi che non solo infiltrano gli organi che stanno vicino, ma anche quelli che stanno a distanza, inviando attraverso sangue e linfa pattuglie di cellule, in giro per il corpo, a conquistare altri organi, processo definito di metastatizzazione.
In linea generale un tumore è definito francamente benigno quando è privo, e lo sarà sempre, della capacità di metastatizzare, al contrario viene definito maligno.
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