L'ernia inguinale è una patologia caratterizzata da una tumefazione inguinale che aumenta sotto sforzo o i colpi di tosse. Quando non complicata è completamente riducibile in addome ("rientra dentro").
La diagnosi è posta dallo specialista chirurgo, eventualmente confermata con ecografia o TC parete adominale senza mdc.
L'ernia inguinale necessità di trattamento chirurgico per evitare le complicanze: intasamento, incarcerazione, strozzamento, etc. Tali complicanze, oltre che richiedere un intervento chirurgico urgente, possono necessitare resezioni di intestino, qualora fosse sofferente o ischemico.
L'intervento chirurgico può essere eseguito con tecnica open (classico taglio inguinale) o con tecnica laparoscopica.
In genere è indicato trattare l'ernia per via laparoscopica nei seguenti casi:
- Ernia bilaterale (o sospetta bilaterale): con tre piccoli tagli di mezzo centimetro è possibile correggere entrambe le ernie, che richiederebbero due tagli, uno per ciascun lato, cosa che aumenta il dolore e ritarda il recupero post-operatorio
- soggetti sportivi: l'intervento laparoscopico è associato a meno dolore post-operatorio con un recupero più rapido rispetto alla tecnica open.
- ernie recidive: un ernia può sempre ritornare (1% dei casi). In caso di recidiva l'approccio migliore è dimostrato essere quello laparoscopico, che lavora su un piano diverso rispetto a quello della prima chirurgia.
La laparoscopia è possibile effettuarla anche in tutti gli altri casi di ernia (ernia monolaterale), ma i vantaggi (recupero più veloce, meno dolore post-oepratorio, risultati estetici migliori) si sovrappongono ai potenziali svantaggi (accesso alla cavità peritoneale, anestesia generale), per cui bisogna valutare da caso a caso.
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